1. |
Da lontano
03:28
|
|||
DA LONTANO
Non ci vuole chissà quale scienza, chissà quale intelligenza
Per capire la distanza, per sentir la differenza
E non è quello che dici e non è come ti muovi
E’ tutto fiato sprecato, ti conviene star lontano
Rit.:
Che da lontano
da lontano tutto sembrerà più chiaro
da lontano
da lontano
da lontano tutto sembrerà più chiaro
Saranno questi viali rumorosi, questi giorni appiccicosi
Che come treni in corsa arrivano e poi passano veloci
Sarà che mi son stancato, vedo tutto un po’ sfocato
Ma ho bisogno di più luce e di osservarvi da lontano
Rit.:
Da lontano
tutto sembrerà più chiaro
da lontano
da lontano
da lontano tutto sembrerà più chiaro
Da lontano è chiaro che ci sei
perchè in un attimo mi manca l’aria
Volevo dirtelo anche se poi non dovrei
Quando tornerà l’estate e il coraggio delle scelte
Soffierà un vento africano sulle tue camicie aperte
E troverai chi ti consola quando ti sentirai sola
Non sarà il cielo in una stanza, non sarà un film degli anni ‘80
Analogico bye bye, U.S.A. for Africa, azione cattolica, musica elettronica
Ma i muri son caduti giù tra pugni chiusi ed auto blu e supereroi che non esistono più
E quelle sere nella Milano da bere sono il livido amaro che ti spara lontano
Rit.:
Ma da lontano
da lontano tutto sembrerà più chiaro
da lontano
da lontano
da lontano tutto sembrerà più chiaro
Non sarà un film degli anni ‘80
|
||||
2. |
La vita bella
03:40
|
|||
LA VITA BELLA
Lampadari e specchi demodé, non è il solito prive e nemmeno il Soul express
Su fiumi di superalcolici scorrono inganni chimici, benvenuti al Grand Hotel
Bella è la vita quando non c’è via d’uscita
che bella è la vita quando non c’è via d’uscita
Tra briganti di periferia sulle spiagge di Bahia
Non avevo compagnia anche il futuro è andato via
Se potessi con un gesto non pensare ed accettare che è soltanto un carnevale
E finire in alto mare, mi abbandono a un ritmo tropicale!
Pascolano servi al nuovo clan senza freni e verità che la notte maschera
Percussioni di un rito voodoo danno il tempo alla tribù di quest’euforica Escape room
Bella è la vita quando poi c’è via d’uscita
che bella è la vita quando poi c’è via d’uscita
Con la testa tra le nuvole mi perdo in ore piccole
Tanto la vita che cos’è? Un’onda anomala in tournee
Prendila così com’è, non pensare puoi volare tanto è solo un carnevale
E finire in alto mare, mi abbandono a un ritmo tropicale!
Bella la vita bella quando poi c'è via d'uscita
che bella è la vita quando poi c’è via d’uscita
Bella è la vita bella
bella la vita bella
|
||||
3. |
Novecento
03:07
|
|||
NOVECENTO
Cos’è successo? Che cos’è stato? Che cosa ho perduto che cosa ho dimenticato? Quanto avrò bevuto? Quanto ho vomitato? Mi sono addormentato con un suono dilatato.
Sentivo grida di cani bastonati dietro i fili spinati dei sogni rubati, le occasioni perdute con le mani legate, le carriere distrutte dal linguaggio delle cose mute.
Dietro le quinte un vecchio brivido dal cuore insaziabile ed un viso pallido, strano accorgersi così che il nemico stava qui nell’arte borghese, nelle attese del fottuto piano B.
Il mondo fuori bruciava con la spina nel fianco in una festa di piazza con un bicchiere di bianco,
per rimanere a galla con le gambe in spalla cantavamo a palla tutte le canzoni di Dalla.
Rit.:
E all’orizzonte un brivido d’oro, un mistero un salto nel vuoto, gocce di vetro e cerchi di fuoco.
Poi voci bianche, vuoti di memoria con la faccia stanca ancora in cerca di gloria, lontano un pazzo che grida “la guerra non è finita!” e tratteneva a fatica la vita come sabbia tra le dita.
E si alza il vento come un lamento, con il passo lento in una via del centro era il Novecento, respirava a stento, sputava sangue e tempo perso con la testa nel cesso.
Confusi in mezzo alla mischia abbiamo alzato la testa, dopo un giro di pista ci siamo persi di vista
tra cenere e fango nell’ultimo tango trasformavo in sorriso la signora del Mambo.
Rit.:
E all’orizzonte un brivido d’oro, un mistero un salto nel vuoto, gocce di vetro e cerchi di fuoco.
|
||||
4. |
Spalato
03:31
|
|||
SPALATO
Tra i riflessi stanchi di una luce di vetro di un lampione quasi spento
Il ricordo di te una nuvola che cambia direzione al vento
Come quelle mani che s’intrecciano nei giorni che si allungano
Non vale! Ci vuole il tempo che ci vuole
Tra i palazzi in costruzione no non la senti l'illusione?!?
Che anche in quest’epoca noiosa anche la bugia è più silenziosa
Dovrei stare almeno ad ascoltare forse non dovrei parlare delle mie allucinazioni
Ma ci vuole il tempo che ci vuole
Non ci serviva andare mica lontano, nemmeno sotto un cielo sudamericano
Per affogare i cliché solo fiori di thè, rum e cioccolato amaro
Ricordi i giorni a Spalato e le passeggiate al porto
Marzo era appena finito come il NASDAQ impazzito
Ma ci vuole il tempo che ci vuole
Luci pericolose meglio andare in città col grido di un motore a tutta velocità
Per strada neanche l’ombra di un anima, fanculo i giornali! Fanculo domani!
Che qui non c’è nemmeno un bar aperto!!!
Stamm a sentì, n’avè paura si a vita nun è comm ta pensav quann er criatur
Comm a nu vient fridd appiccia tutt e rulur, comm a nu suonn muort perd tutt e culur
Dint’a stu giro e cart si rimast sul, nfaccia a nu mur ma stai sicur
Ch’è fatt appost comm a na giostr
Stai aspettann o mostr firmt e accost.
Qui non c’è nemmeno un bar aperto.
Ci vuole il tempo che ci vuole
|
||||
5. |
Dio c'è
03:25
|
|||
DIO C'E'
Nelle parole ammucchiate
dei discorsi formali,
nelle sale d’attesa, nei bar o chiusi nell’ascensore
Nei pomeriggi appassiti
dentro i centri sociali
dove gli anziani fiutano il ritorno di figli lontani
Rit.
Di sicuro Dio c’è
Dio c’è
Di sicuro Dio c’è
Dio c’è
Nelle paure sommerse
dalle voglie inespresse
tra le rovine di una strategia, pietre da un cavalcavia
Di notte fuori a un sushi bar,
tra slogan e megafoni,
alla fermata del tram sui nostri impermeabili
Rit.
Di sicuro Dio c’è
Dio c’è
Di sicuro Dio c’è
Dio c’è
Di sicuro Dio c’è
Tra pensieri,
desideri,
pregiudizi e mille vizi,
io mi sento distrutto
e ho le mani dappertutto
Con le casse
nel cervello
vibra la stereofonia
del monologo collettivo
ma sono vivo e respiro
Rit.
Di sicuro Dio c’è
E nella testa ancora una luce accesa,
è la tua festa e non è ancora Sabato
Ma sottopelle non esiste religione,
tra le stelle scrivici il tuo nome!
E nella testa ancora una luce accesa,
è la tua festa e non è ancora Sabato
Ma sottopelle non esiste religione,
tra le stelle di sicuro Dio c’è!
Di sicuro Dio c’è
scrivici il tuo nome!
Di sicuro Dio c’è
scrivici il tuo nome!
|
||||
6. |
Jukebox
03:05
|
|||
JUKEBOX
Mano lenta tu,
un velluto blu,
una rivincita della notte che non riposa più.
Mille voci e poi
un colore in più,
una profezia che ho sorpreso fiera dietro l’angolo.
Guardali piccoli come suppellettili,
e come fai ancora dai a non capire e a non comprendere
che non riesco ad essere normale,
io sono come un jukebox che non smette di suonare
Rit.:
Please don’t stop the music please
don’t stop the music please
Please don’t stop the music please
don’t stop the music please
Scivola così,
siamo in estasi,
portami lontano
sulle onde del mare o su un campo di grano.
Ancora un attimo,
solo l'ultimo
e poi lasciare senza fiato
sulla luce di un faro un peccato.
Lasciati andare a questo mood
come una stella di Hollywood,
tanto ci sono io
lascia perdere Dio
che prima o poi dovrai comprendere
che tutto cambia e tutto resta uguale,
io sono come un jukebox che non smette di suonare
Rit.:
Please don’t stop the music please
don’t stop the music please
Please don’t stop the music please
don’t stop the music please
Jukebox
Jukebox
I'm feeling like a Jukebox
a Jukebox
a Jukebox
Please don’t stop the music please
Prova a entrare nel downtempo e capirai quello che sento:
il futuro è scritto dentro dove arriva solo il vento
che in profondità spacca le case al mare d’inverno e i cartelloni delle pubblicità,
a te che importa vuoi venire all'inferno?
|
||||
7. |
Quello che voglio
03:16
|
|||
QUELLO CHE VOGLIO
Addirittura nevica, altro che Domenica da morire al sole in riva al mare
Niente aperitivo qui c'è solo un freddo cane
Co' sto tempo amore non conviene litigare
Delle promesse, delle rinunce, della solitudine come abitudine
Della fantasia buttata via, l’ultima carta che asseconda la follia
Titoli di coda e frasi stupide scritte sui muri della metro e vecchie regole
Mentre nel cesso tirano gesso, giuro posso starne senza
Mi diranno tutto quello che non so
Mi regaleranno tutto quello che non ho
Ma non voglio, solo tu la mia esigenza
Rit.:
Quello che voglio è rimanere ancora a letto
Quello che voglio è ritrovarti al mio risveglio
Perdere l’equilibrio, lasciare per un attimo il controllo delle cose
Del futuro e del mio nome
Sentire il suono dei tuoi passi e sul mio collo il tuo respiro lentamente, più vicino.
In un solo secondo chiudo gli occhi e sprofondo
Nel rumore del mondo che mastica plastica e fa i turni in fabbrica
Ci fa male il silenzio di quest’altro millennio
Siamo il nervo scoperto, il difetto di un mondo imperfetto
È più autentico il gesto che nega il consenso.
Titoli di coda e frasi stupide scritte sui muri della metro e vecchie regole
Mentre nel cesso tirano gesso, giuro posso starne senza
Mi diranno tutto quello che non so
Mi regaleranno tutto quello che non ho
Ma non voglio, solo tu la mia esigenza
Rit.:
Quello che voglio è rimanere ancora a letto
Quello che voglio è ritrovarti al mio risveglio
Perdere l’equilibrio, lasciare per un attimo il controllo delle cose
Del futuro e del mio nome
Sentire il suono dei tuoi passi e sul mio collo il tuo respiro lentamente, più vicino.
|
||||
8. |
Solo nella testa
03:24
|
|||
SOLO NELLA TESTA
Come mani aperte al vento, come un abito da sera,
Come l’amore che hai incontrato e che non hai riconosciuto
In balia di una vertigine, di un fermo immagine, di una melodia che non ricordi di quella canzone triste che
Solo nella testa.
Come spolverare ali alla noiosa sicurezza come dormire a denti stretti mentre il buio ti accarezza
Siamo rimasti in pochi, siamo rimasti fuori da questa triste danza dove non c’è traccia d’eleganza ma
Solo nella testa
Dei discorsi e della gente ora non m’importa niente
Gli ho lasciato il posto vuoto per parlar liberamente
Tanto il gioco è sempre uguale, come la sera di Natale
Ti ritroverai a cantare tra microfoni e zanzare
Solo tra microfoni e zanzare
Come il primo giorno a scuola, come un sequestro di persona
Come l’inizio della fine e tutto quello che ha da dire
Professori, libri usati, pugni chiusi, in piedi, tutti uguali
Quando la verità è nascosta e la strada non esiste ma
Solo nella testa
Dei discorsi e della gente ora non m’importa niente
Gli ho lasciato il posto vuoto per parlar liberamente
Tanto il gioco è sempre uguale, come la sera di Natale
Ti ritroverai a cantare tra microfoni e zanzare
Solo tra microfoni e zanzare
Solo nella testa
|
a Different Records Naples, Italy
Based in Torre del Greco (Napoli - Italy), from September 2015 "a Different" is Records, Publishing, Management and Production Studio.
Streaming and Download help
If you like Blu, you may also like: